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Scopriamo meglio lo strumento a cui diamo voce durante le sessioni de Il Cerchio Di Aluma.

Difficile pensare che un agglomerato di freddo metallo lavorato possa produrre melodie tanto armoniose ed emozionanti. Eppure, il suono dell’Hank Drum e del suo progenitore Hang è qualcosa di veramente suggestivo e soprattutto meditativo, il che lo rende particolarmente adatto per attività quali yoga, meditazione, discipline olistiche e sperimentazioni musicali. Se vi è capitato di ascoltarlo vi sarà facile capirne il motivo.

Un po’ di Storia…

Ma com’è nato? Correva l’anno 2000 e la Panart, azienda Svizzera, produce il primo Hang (“mano” nel dialetto di Berna). Può essere considerato come il progenitore di tutti i dischi armonici (preceduto solo dal più grezzo Steel Pan) ed è frutto di una meticolosa e spirituale ricerca dei suoi creatori Felix Rohner e Sabina Schärer. E’ composto da due semisfere in acciaio temprato che, unite, gli conferiscono la tipica forma a lente (o a disco volante per chi ha un po’ più di fantasia). Nella parte superiore troviamo una protuberanza centrale e sette piccole cavità laterali, le quali producono una scala intonata.

Ispirati dall’Hang si sono diffusi in seguito gli Steel Tongue Drum, ovvero tamburi armonici sempre in metallo sui quali vengono ricavate delle linguette, ognuna calibrata in modo da produrre una nota specifica. Il primo esempio fu costruito nel 2007 da Dennis Havlena, il quale curiosamente utilizzò un serbatoio di gas propano: da qui il nome Hank Drum, gioco di parole tra “tank” (serbatoio in inglese) e “Hang”.

Un modello di Hank Drum

La mia esperienza con l’Hank Drum

Al di là dell’excursus storico, personalmente mi hanno sempre affascinato questi strumenti: pur essendo chitarrista e in generale avendo familiarità con strumenti a corde, l’occasione di percuotere un disco di metallo e produrre delle melodie rapiva la mia immaginazione. Anche perché, l’istinto percussivo si è rivelato spesso nei miei viaggi in auto, durante i quali non posso resistere dal tenere il tempo o simulare un groove batteristico sul volante (e sono convinto di non essere l’unico ad avere questa “sindrome”… Vero batteristi??).

E fu così che, circa 1 anno fa, ho comprato il mio primo Hank Drum (quello che vedete nelle nostre foto). Le aspettative sono state decisamente superate dalla realtà: suonarlo mi porta in un mondo parallelo dove un fiume di pace scende su di me, scorrendo poi nelle mie vene e colmando il cuore di belle sensazioni. Sensazioni che cerco poi di trasmettere alle persone attorno a me durante le nostre pratiche.

Nelle nostre sessioni di Yoga, Doga, Bagni sonori e Trattamenti Sonoro-Vibrazionali l’Hank Drum ricopre infatti un ruolo fondamentale, integrandosi perfettamente con le Campane Tibetane. I due strumenti sembrano essere complementari: dove va esaurendosi la vibrazione antica di una campana ha inizio quella avvolgente del tamburo armonico, creando un tao sonoro dall’effetto rilassante immediato.  

Per me, quindi, non è semplicemente uno strumento musicale, ma uno strumento di crescita, consapevolezza, amore per me stesso e per gli altri: un perfetto veicolo di armonia e benessere.

Mauro Paganelli